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RASSEGNA STAMPA

SPAZI RECENSIVI E SERVIZI FOTOGRAFICI EDITI SU QUOTIDIANI E RIVISTE

editi in Germania:
Bild Munchen, Suddeutsche Zeitung, Penzberger Merkur, Weilheimer Tagblatt, Der Pfaffenwinkel, Kreisbote, Isar Loisachbote, Rundschau, Tolzer Kurier, Agorà Europa (Austria e Svizzera), Ammer Kurier, Wochenblatt Extra, Stanberger Merkur.

editi in Italia:
Il Tempo, Il Resto del Carlino, Il Giornale di Sicilia, Il Giornale La Sicilia, Teleuropa, Il Rinnovamento, La Voce di Ferrara, Il Risveglio del Molise e del Mezzogiorno, Orizzonti di Gloria, L’ Aniene, L’ Amico del Popolo, Artecultura.

Purtroppo, a corredo della presente pagina, non è stato possibile riportare gran parte dei testi relativi ad articoli e servizi concernenti l' attività artistica del maestro Maurizio Chianello, apparsi sulla stampa tedesca dal 1989 al 1992, a causa della loro mancata traduzione nella lingua Italiana. Per il resto, la stessa è stata curata, relativamente a quanto presente su questo Sito, dalla giornalista Elena Anna Maria Merlino di Penzberg, Baviera.

(sopra)
1990 - Baviera, Wolfratshausen, Foyer della Loisachhalle. Il maestro Chianello mentre impartisce suggerimenti ad alcuni studenti del Ginnasio Statale della Città, in visita alla sua mostra personale durante l' ora di storia dell' arte, sotto lo sguardo attento della loro insegnante.

(sotto)
mentre appone la dedica su alcuni cataloghi offerti a ricordo della loro visita

1990 - Baviera, Wolfratshausen, Foyer della Loisachhalle. Il Ministro degli Interni Bavarese Stroiber, ricevuto dal Comandante in Capo dei Vigili del Fuoco, in visita alla mostra personale dell' Artista.

Dalla Città Eterna, che tra le sue innumerevoli magnificenze artistiche vanta anche le splendide opere di due figli di Weilheim, Franz e Dominikus Stainhart, si è stabilito tra di noi, due anni orsono, il pittore Maurizio Chianello. Nell’ atmosfera salottiera del suo nuovo ambiente, ha trovato non solo il suolo fertile bensì, anche il luogo adeguato per soddisfare l’ intimo bisogno di portare avanti il suo dialogo sino ad oggi sviluppato tramite il veicolo di “esposizioni personali” della durata limitata. La “Piccola Pinacoteca Chianello”, or ora creata nel cuore di Weilheim, si offre in modo eccellente quale punto di incontro permanente con la sua arte. E’ un ambiente scelto e plasmato con l’ inconfondibile tatto italiano per arredamento e stile, nel quale l’ eleganza delle opere esposte e la raffinatezza dei locali che le accolgono, danno vita ad un insieme armonico, testimoniante professionalità ed impegno nei confronti della “Musa”. Più ore al giorno, la “Piccola Pinacoteca Chianello” è accessibile al pubblico: c’ è molto “bello” da vedere ma, conformemente agli indirizzi stilistici del Chianello, oltre il “bello” anche critica sociale. E non solo “arte visiva”, che nel passato di Weilheim ha scritto un capitolo glorioso, bensì un più ampio spettro dell’ operato intellettuale che troverà qui, a secondo delle possibilità, un nuovo indirizzo; per il futuro sono infatti previsti incontri, fori e circoli impegnati, mediante i quali il Pittore si propone di istituire una piccola, ma fine,struttura culturale.

Dalla presentazione alla stampa della “Kleine Pinakotek Chianello” (Elena Just, Weilheim, Baviera, 1991)

1991, Weilheim - Parte di uno degli ambienti della "Kleine Pinakothek Chianello" che, in esclusiva, espone i dipinti dell' Artista capitolino. Le opere che si intravedono nel fondo della sala, distribuite lungo gran parte del perimetro espositivo della struttura su appositi piedistalli, sono eseguite dallo Scultore Giorgio Morici di Roma, grande amico del Chianello che lo ha fortemente voluto accanto a sè in questo importante momento culturale.

1991, Welheim - Il Pittore ripreso tra gli studenti del Ginnasio Statale della Città che, accompagnati dal loro Insegnante di turno, si sono recati a far visita alla "Kleine Pinakothek Chianello" durante l' ora dedicata all' indirizzo delle Arti visive. Lungo tutto il prosieguo della sua attività, molti altri di questi significativi momenti si ripeteranno presso questa struttura, andando così a sancire non solo la grande stima ma anche l' affetto che l' ambiente culturale della Città, quello giovanile in particolare, ha sin dall' inizio riversato nei riguardi dell' Artista e dell' Uomo Chianello.

Le opere del romano Maurizio Chianello si manifestano quale eccezione dalla triste regola dell’ affaccendarsi. Si elevano dalla solita mediocrità non solo nella professionalità delle tecniche utilizzate con affiorante ricercatezza, bensì, anche, nella continua trasposizione surreale dei commenti satirici sulle vicende del mondo. I 36 pezzi esposti nel Foyer della Loisachhalle, legittimano il 45enne Maestro sia come (foto-)realista che come surrealista di notevoli capacità. Le radici del surrealista Chianello si protendono fino a Bosch, Bruegel e allo spagnolo Dalì. Gli olii realistici su idigli giornalieri nelle ricche cornici barocche e nei passpartou dai caldi colori, mostrano, invece, nelle nitide zone di luce e di ombre la tenua plasticità statica che richiama a Georges de la Tour, pittore del controluce del barocco. Chianello sà trasmettere suggestioni, per esempio quella del calore bandito da una camera adombrata, nella frescura della quale giace una donna completamente rilassata. La levigatezza quasi freddamente distaccata dei suoi grandi quadri figurativi, si riscontra anche nel timoroso gesto di pudore con il quale una fanciulla cerca di coprirsi dopo il bagno. I volti sono singolarmente anonimi, quasi portassero maschere di nylon; e senza volto è anche il pullulio dei minuscoli esseri che popolano olii completamente diversi nel vano sforzo di sconfiggere il destino. Quattro di queste opere raccontano “Le folli competizioni della vita”, si dilungano sull’ intento continuo di scalare il monte delle “Futili illusioni”, di abbattere le barriere sociali, poiché il Chianello vede una compatta “Società vincente”, internamente in concorrenza ed una, parimenti, compatta “Società perdente” che si strema nella maratona dell’ inutilità. Il Romano esorcizza la forza del destino, dei geni che predestinano il corso della vita. Questa filosofia rassegnata (”sono un realista!” ripete dire) si protrae attraverso tutte le sue metafore a simbolo dell’ ineluttabilità, sia nella corsa al potere, sia nelle tematiche di sorprendente attualità sull’ economia, l’ ambientalismo, l’ etica e la politica o sulle discordie degli Stati della CEE nel curare ognuno i propri interessi. Questa recente serie di “sanguigne” colpisce il nocciolo di una vasta gamma di temi. Sempre si trova una grande mano che media o che rappresenta un destino dal quale non si può fuggire. Uomini come marionette, anche il minuscolo Ambientalista” (pastello) che cerca di domare incendi devastanti. Giustizia umana; anche per questa s’ impegna il Chianello nonostante il suo fatalismo. La richiede per i Paesi totalitari e per tutti i sottomessi. E questi esseri minuti sono, evidentemente, in grado di schierarsi, sono riusciti persino ad abbattere il muro dietro il quale il Pittore voleva nascondersi dalla propria invenzione (che quadro gravo di simbologie!). Oppure sceneggiano, addirittura, “Un passato a convegno”, una sintesi delle critiche idee sociali e filosofiche del Romano. E portano, infine, anche la grande espressività delle Litografie a colori dei “Sette in tavola” per i quali è stato scelto, di volta in volta, un diverso colore della psiche. I quadri sono belli da vedere ed hanno profondo contenuto di valori etici da difendere e sostenere.

Ly DREHER, Giornalista, Critico d’ Arte. responsabile e curatrice delle recensioni artistiche del quotidiano “Suddeutsche Zeitung” di Monaco di Baviera (dall’ edizione del 9 maggio 1990)

1990, Weilheim - A conclusione di un' Asta pubblica appositamente indetta dalla testata giornalistica "Kreisbote" a favore dei bambini più bisognosi iscritti alle Scuole Elementari della Città, il cui ricavato verrà devoluto sottoforma di materiale didattico, Maurizio Chianello, presso il suo studio di Peetelgasse, riceve dalle mani di un noto Professionista del luogo un assegno di 1.000 Marchi, a copertura dell' aggiudicazione in sede d' asta dell' opera grafica acquerellata a mano (di tiratura seriale) dal titolo "I lottatori", che l' Artista ha donato all' organizzazione per la sua messa all' incanto.

1991, Weilheim - L' entrata al pubblico della "Kleine Pinakotek Chianello" (Piccola Pinacoteca Chianello) nell' Hipper-passage al centro di Weilheim. Questa struttura,  voluta dall' Artista con l' intento di avvicinare la cittadinanza Bavarese alla sua arte, restò aperta fino agli inizi del 1993 anno in cui il Chianello, terminata la parentesi teutonica, fece rientro in Italia. Nel suo breve ma intenso periodo di attività, è stata anche punto di riferimento ed incontro con i vari settori della cultura locale, testimone di salottiere e piacevoli serate all' insegna del confronto, del dialogo e di buona musica barocca eseguita da musicisti del posto.

1991-1992, Weilheim - Logo ufficiale identificativo della "Piccola Pinacooteca Chianello" ove non possono mancare le caratteristiche creature (Effimeri) generate dall' imprevedibile inventiva surrealistica del Maestro romano.

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